Regionali, incostituzionale la legge sui tempi di candidatura per i sindaci

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Regionali, incostituzionale la legge sui tempi di candidatura per i sindaci.

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La Corte Costituzionale e l’Illegittimità della Legge Pugliese sui Sindaci Candidati

La recente decisione della Corte Costituzionale ha suscitato un notevole interesse e dibattito riguardo alla normativa della Regione Puglia che imponeva ai sindaci candidati al Consiglio regionale di dimettersi 180 giorni prima della fine della legislatura. La Corte ha dichiarato questa norma illegittima, ritenendola sproporzionata e discriminatoria rispetto a quelle in vigore in altre regioni.

Motivi dell’Illegittimità

La Corte ha evidenziato due principali profili di incostituzionalità:

  1. Ingiustificata Restrizione Temporale: I 180 giorni di anticipo per le dimissioni sono stati considerati eccessivi e irragionevoli, collocandosi tra le disposizioni più restrittive senza alcuna giustificazione valida. Al contrario, altre regioni hanno previsto termini decisamente più brevi, né è stata imposta alcuna limitazione basata sulla popolazione dei comuni interessati.

  2. Disparità a Vantaggio dei Piccoli Comuni: L’assenza di un criterio legato al numero di abitanti penalizza i comuni più piccoli. Secondo la Corte, il rischio di condizionamento delle elezioni è proporzionale alle dimensioni demografiche e agli interessi economici delle realtà locali. La norma nazionale, infatti, prevede disposizioni differenziate basate sulla popolazione, favorendo una maggiore equità.

Ritorno alla Normativa Precedente

In ragione di queste considerazioni, la Corte ha stabilito che si dovrà tornare alla normativa preesistente, ripristinando il termine di dimissioni al momento della presentazione delle candidature, che al momento è indefinito, dato che le elezioni non sono state ancora indette.

Implicazioni Politiche

La decisione ha importanti ripercussioni per molti sindaci che aspirano a un seggio in Consiglio regionale, tra cui nomi noti come Stefano Minerva e Pipi Mellone. La sentenza ha generato attesa e curiosità su come si muoveranno i candidati in questo nuovo scenario.

In conclusione, la Corte Costituzionale ha rafforzato il principio di equità e ragionevolezza nella legislazione elettorale, ponendo l’accento sull’importanza di una normativa che tenga conto delle diversità territoriali e che non pregiudichi il diritto di partecipazione democratica. Resta da vedere quali saranno le conseguenze politiche di questa decisione nella Regione Puglia.

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