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Mafiosità diffusa”, l’allarme dell’ex magistrato antimafia Mandoi.
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Mafiosità Diffusa: L’Allerta di Francesco Mandoi
Nel recente incontro tenuto nei giardini Falcone e Borsellino di Gallipoli, il magistrato antimafia Francesco Mandoi ha lanciato un allarme significativo riguardo alla crescente “mafiosità diffusa” nella società italiana. Durante la presentazione del suo libro “Nero e né guerriero: ricordi e sfide”, Mandoi ha evidenziato come la mafia, evolvendosi, non necessiti più di gesti eclatanti. Essa si è infiltrata nel tessuto sociale, parlando la stessa lingua delle istituzioni, alimentando pratiche come clientelismo e voto di scambio.
Mandoi, insieme a Paolo Pagliaro, editore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, e Annarita Corrado, dirigente del Liceo Scientifico da Vinci di Maglie, ha discusso le gravi implicazioni che questa situazione ha sulla politica e sull’economia, avvertendo che si sta creando una soglia di tolleranza verso la mafia. La necessità di stabilire barriere contro la corruzione, il clientelismo e le scorciatoie è emersa come fondamentale per preservare la libertà di votare e la meritocrazia.
Il dibattito ha rilevato che, sebbene ci siano freni legali e istituzionali, il vero cambiamento deve iniziare dall’educazione, sottolineando l’importanza di formare coscienze civiche sin dall’infanzia. La scuola deve essere un luogo di crescita e consapevolezza, dove i bambini imparano il rispetto e il valore della legalità.
Le recenti indagini confermano la grave presenza di un sistema di scambio voti e corruzione che danneggia la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Mandoi ha insistito sulla necessità di una vigilanza continua, affinché non si ripetano le esperienze drammatiche del passato. Affrontare la diffusione di mafiosità è una sfida collettiva che richiede l’impegno di tutti, a partire dalla politica e dall’istruzione.