GALLIPOLI: RICCIOLE IN RIPRODUZIONE, MA È STRAGE IN MARE DI PESCHERECCI SICILIANI

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GALLIPOLI: RICCIOLE IN RIPRODUZIONE, MA È STRAGE IN MARE DI PESCHERECCI SICILIANI.

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Titolo: La Minaccia alle Ricciole: Pesca Distruttiva al Largo del Salento

Recentemente, è emerso un allarmante episodio di pesca intensiva al largo delle coste salentine, dove pescherecci siciliani hanno effettuato una calata di oltre 6.000 pesci, fra cui ricciole di notevoli dimensioni, nel periodo cruciale della loro riproduzione. Questo fenomeno è stato denunciato da un cittadino tramite lo sportello Dillo a Telerama, evidenziando le gravi conseguenze che queste pratiche hanno sull’equilibrio marino.

I pescatori utilizzano la rete da circuizione, una tecnica che permette di accerchiare interi branchi di pesci. Questa pratica è particolarmente dannosa durante il periodo riproduttivo, poiché non solo viene catturato il pesce obiettivo, ma anche specie protette come tartarughe e delfini. Nonostante la normativa vigente stabilisca che la pesca con circuizione sia consentita oltre le 3 miglia dalla costa – o anche più vicino, in acque profonde oltre i 50 metri – in questo caso i pescherecci sembrano aver aggirato il divieto avvicinandosi pericolosamente a secchie, aree rocciose sommerse.

Per eludere i controlli della capitaneria di porto, i pescatori interrompono temporaneamente il segnale ICE, che identifica la loro posizione, e una volta completata la cattura lo riattivano. Tuttavia, in questa occasione qualcosa è andato storto: la rete si è incagliata sugli scogli, lasciando tracce evidenti dell’attività illegittima.

La controversia si concentra sulla clausola della legge che consente la pesca a profondità maggiori, anche in prossimità della costa. Per evitare ulteriori danni, è stata avanzata una proposta chiara e concreta: vietare la pesca con circuizione entro le 3 miglia dalla costa, indipendentemente dalla profondità. Questo intervento normativo sarebbe fondamentale non solo per proteggere la riproduzione delle ricciole, ma anche per salvaguardare l’intero ecosistema marino salentino, minacciato da pratiche di pesca sempre più aggressive e tecnologicamente avanzate.

Un appello alla responsabilità e all’adozione di misure più severe si fa quindi urgente per tutelare le risorse marine e il fragile equilibrio ecologico del nostro mare.

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