[
Ex Ilva: il piano “c” del comune.
Contenuto dell’articolo:
Il Piano “C” per l’Ex Ilva: Un Passo Verso la Sostenibilità
L’ex Ilva di Taranto, attualmente in amministrazione controllata da oltre un anno, rappresenta una questione cruciale per l’industria siderurgica italiana e per l’ambiente circostante. Un video recente ha esplorato il piano presentato da una maggioranza consiliare al Comune, firmato da 20 consiglieri, che propone strategie di sviluppo e sostenibilità per il sito.
Il piano prevede l’implementazione di tre forni, un sistema di alimentazione per l’idrogeno e un impianto di cattura e stoccaggio della CO2. Una novità significativa è la dismissione graduale e reversibile dell’area a caldo entro il 2030. Tuttavia, la realizzabilità di queste proposte richiede un attento esame da parte di organismi tecnici indipendenti, per garantire che siano tecnologicamente e economicamente sostenibili.
Le preoccupazioni non mancano: il sindacato ha già sollevato potenziali scenari che riflettono le necessità degli enti locali e le inquietudini della forza lavoro. Inoltre, le aziende dell’indotto esprimono forti riserve, mentre chi vive nella zona stigmatizza da anni l’evidente deterioramento ambientale. È allarmante notare, ad esempio, il crescente numero di casi di sindrome autistica tra i bambini, un fenomeno che pone Taranto in una posizione preoccupante rispetto alle province circostanti.
Con l’avvicinarsi della scadenza del 12 agosto, emerge l’urgenza di definire gli investimenti necessari per la completa decarbonizzazione del sito. Si parla di cifre significative, con la necessità di miliardi di euro per garantire la produzione di acciaio in una città che merita rispetto e attenzione.
Il futuro dell’ex Ilva dipende non solo dai finanziamenti, ma anche dalla capacità di coniugare sviluppo industriale e salvaguardia ambientale, un obiettivo ambizioso che richiede il supporto di tutte le parti coinvolte.