Disoccupazione giovanile al 29%. “E il Salento è il cimitero delle fabbriche”

La notizia è drammatica: il tasso di disoccupazione giovanile, in Italia, è salito al 29%, segnando così un vero e proprio record negativo. Il peggiore dal 2004 ad oggi. A comunicarlo è l’Istat. La situazione al Sud è anche peggio. Giovani che cercano lavoro da anni senza risultati, fabbriche che chiudono perché schiacciate dalla crisi economica, imprenditori che preferiscono investire i loro soldi all’estero dove la manodopera costa molto meno, cassa integrazione da rinnovare ogni tre mesi per garantire la sopravvivenza di migliaia di operai senza alternative. Presente nero, futuro sempre più incerto. Questo lo scenario che, ai nostri microfoni, Luigi Spedicato, professore di Sociologia della Comunicazione, presso l’Università del Salento, ha descritto: l’immagine di un paese senza futuro e la responsabilità è da ricercare in chi, politici e imprenditori, si dimostrano incapaci a dare risposte certe e soluzioni valide alle richieste dei cittadini.

On.Teresa Bellanova:

“Prosegue la stagione dei record, in un Paese sempre piu’ abbandonato a se stesso. A dicembre la disoccupazione giovanile ha toccato quota 29 per cento, record storico dal 2004. La realta’, per chi rientra nella fascia d’eta’ compresa tra i 15 ed i 24 anni, si fa sempre piu’ drammatica”. Lo ha dichiarato Teresa Bellanova, componente Pd della commissione Lavoro della Camera. “Quasi un giovane su tre, fra quelli che non partecipano alle cene di Arcore, non riesce a gettare le basi per un futuro, proprio e per il paese e fra questi, i giovani del Mezzogiorno d’Italia risultano essere i piu’ colpiti da questa debacle occupazionale. Una vera e propria condanna, quella certificata oggi dall’Istat, che chiaramente non tocca le cosiddette ‘olgettine’, ma che travolge tutto il resto della societa’, in una Italia – conclude Bellanova – sempre piu’ alla deriva, nella totale indifferenza del collegio difensivo del premier”.

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