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CGIL denuncia la strumentalizzazione della transizione energetica.
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La Transizione Energetica a Brindisi: La Visione della CGIL
Nel corso di un intervento recente, il segretario generale della CGIL di Brindisi, Massimo di Cesare, ha affrontato la cruciale questione della transizione energetica e della riconversione industriale nella regione, in particolare riguardo al petrolchimico e alla centrale di Cerano. Durante questa fase di blocco, di Cesare ha sottolineato l’importanza di una visione strategica e di ingenti risorse per affrontare le sfide attuali, rimarcando il ruolo decisivo della politica e del territorio.
La CGIL di Brindisi si oppone fermamente a qualsiasi strumentalizzazione della crisi, evidenziando la necessità di proteggere i lavoratori, inclusi quelli dell’indotto, attraverso ammortizzatori sociali straordinari. Il sindacato spinge per un coinvolgimento attivo di tutti gli attori sociali nei processi di reindustrializzazione e per l’integrazione al reddito tramite percorsi di formazione e riqualificazione, sostenuti sia dalle imprese che dalla Regione Puglia.
Di Cesare ha anche espresso l’urgenza di un cronoprogramma dettagliato riguardo ai 46 progetti previsti nell’accordo di programma in fase di valutazione da IMB Italia. Questi progetti dovrebbero includere informazioni su tipologia di investimento, risorse richieste, tempi di realizzazione e numero di lavoratori da coinvolgere. A questo si aggiunge il tema della filiera chimica, per la quale è essenziale che la Regione Puglia continui la ricerca di un operatore internazionale.
Infine, la CGIL ha manifestato la sua approvazione per iniziative legate alle energie rinnovabili, come l’energia eolica, l’idrogeno verde e il fotovoltaico, mantenendo tuttavia una ferma opposizione alla produzione di energia nucleare. Un chiaro messaggio sulla necessità di una transizione energetica responsabile, volta non solo a modernizzare il settore, ma a tutelare i lavoratori e garantire un futuro sostenibile per la comunità di Brindisi.