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Basell non ha deciso il futuro dello stabilimento di Brindisi, escluso dalla vendita europea. Sindacati chiedono garanzie e azioni …
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Il Futuro Incerto dello Stabilimento Basel di Brindisi
Il futuro dello stabilimento Basel di Brindisi si presenta tutt’altro che chiaro, in seguito a un recente incontro tra la direzione dell’azienda e le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali. Durante il colloquio, è emerso che non è stata ancora presa alcuna decisione definitiva riguardo al futuro del sito pugliese.
Nonostante Basel abbia confermato la vendita di quattro impianti europei, Brindisi non è stato considerato tra gli asset di interesse per l’acquirente. La chiusura dell’impianto di cracking ha gravemente compromesso l’integrazione produttiva, rendendo il sito dipendente dalle forniture esterne di monomero via nave. Questa nuova modalità di approvvigionamento comporta sfide significative, come l’instabilità dei prezzi e della qualità delle materie prime, la variabilità delle forniture e un’inevitabile erosione della competitività del prodotto finale.
In risposta a questa situazione critica, la Filktim CG ha sollecitato un impegno concreto da parte di Basel per diversificare le produzioni, chiedendo un arco di tempo di almeno due anni prima di qualsiasi decisione definitiva. Le organizzazioni sindacali hanno altresì invitato la Regione Puglia a riconvocare il tavolo di crisi, rinviato lo scorso luglio, per affrontare le potenziali ricadute negative che questa situazione potrebbe provocare in un settore strategico come la chimica di base.
Sebbene Basel si trovi attualmente in una fase di manutenzione, l’azienda ha comunicato l’intenzione di riprendere le attività produttive. Tuttavia, ulteriori comunicazioni riguardo al futuro del sito sono state rinviate, lasciando in sospeso il destino dello stabilimento e alimentando l’attesa di nuove decisioni che potrebbero ridefinire il ruolo di Brindisi nell’industria chimica europea.