Assistenza salute mentale, Pagliaro: “Mazzata per l’Asl Lecce”

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Assistenza salute mentale, Pagliaro: “Mazzata per l’Asl Lecce”

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Crisi dell’Assistenza alla Salute Mentale in Salento: Le Denunce di Paolo Pagliaro

La proposta di delibera dell’8 agosto scorso da parte del Dipartimento Salute della Regione Puglia ha suscitato forti critiche, in particolare da parte del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro. Nel suo intervento, Pagliaro evidenzia come questa iniziativa rappresenti una vera e propria “ammazzata” per la sanità leccese, con gravi ripercussioni sull’assistenza alla salute mentale di adulti e minori.

Il consigliere sottolinea che i criteri di assegnazione dei fondi destinati all’AS Lecce, fissati in soli 24 milioni di euro per il 2025, risultano fortemente sbilanciati. In confronto, l’AS di Bari riceverà 45,2 milioni, mentre Foggia, nonostante un bacino d’utenza inferiore, avrà a disposizione 22,4 milioni. Queste cifre pongono interrogativi sull’equità nella distribuzione delle risorse, sollevando il dubbio su come siano stati effettuati i calcoli.

In aggiunta, Pagliaro denuncia la mancanza di riconoscimento per il Fondo integrativo vincolato alle comunità riabilitative e assistenziali psichiatriche (CRAP) nella AS Lecce. Un esempio emblematico è la CRAP ALDA di Casarano, che offre 10 posti letto e rappresenta una risorsa fondamentale, ma è stata completamente trascurata dal bilancio, sottraendo circa 1,5 milioni di euro.

Le lacune non si fermano qui: vi è anche una significativa amnesia riguardo ai fondi per i disturbi dello spettro autistico, che colpiscono i minori e le loro famiglie in modo devastante. Infine, la cronicità delle questioni legate alla regolamentazione delle case per la vita, strutture sociosanitarie cruciali, è evidenziata da un dato allarmante: oltre il 50% di queste strutture si trovano nell’AS Lecce.

Pagliaro conclude la sua denuncia indicando che le scelte politiche attuate penalizzano Lecce e chiedendo un approccio equo e rigoroso nella revisione della proposta. Questa situazione, segnala, non solo compromette l’efficacia del sistema sanitario, ma rappresenta anche un doppio standard intollerabile nella gestione dell’assistenza ai pazienti più vulnerabili. La richiesta è chiara: è tempo di rivedere i criteri di distribuzione delle risorse e garantire un trattamento equo a tutte le AS nella Regione Puglia.

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