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La Situazione Carceraria in Basilicata: Un Appello alla Umanità
Nella recente visita della conferenza dei garanti territoriali delle persone private della libertà presso la casa circondariale di Potenza, sono emersi dati allarmanti riguardanti il sovraffollamento e le condizioni di vita dei detenuti. Attualmente, la struttura ospita 163 persone, di cui otto donne, a fronte di soli 105 posti disponibili. Questo porta a un tasso di sovraffollamento che raggiunge il 150%. Nonostante i lavori di ampliamento e ristrutturazione effettuati nella scorsa primavera, la situazione rimane critica.
Durante il presidio, il messaggio chiave è stato chiaro: è fondamentale ridurre le celle e le punizioni, promuovendo invece una maggiore umanità e dignità per i detenuti. Questo grido di aiuto, che si è levato dalla Basilicata, sottolinea l’importanza di un approccio più umano nella gestione della pena.
Un altro aspetto preoccupante riguarda il personale di polizia penitenziaria. All’IPM di Potenza, attualmente sono in servizio solo 25 agenti, rispetto ai 32 previsti. Inoltre, nel vicino Istituto Detentivo di Alta Sicurezza di Melfi, la situazione non è migliore, con 90 detenuti e una carenza di 44 unità di personale.
In un anno giubilare dedicato alla Speranza, i garanti hanno sollecitato un atto di clemenza per i detenuti con pene residue comprese tra un anno e tre anni. La richiesta riflette una crescente consapevolezza della necessità di riformare un sistema penale spesso percepito come disumanizzante.
In conclusione, la situazione nelle carceri lucane richiede un’attenzione urgente e un nuovo approccio che metta al centro l’umanità e la riabilitazione dei detenuti. Meno celle, più umanità: è tempo di rispondere a questo appello.