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Intimidazioni nei confronti del deputato Claudio Stefanazzi: un’emergenza crescente
Un inquietante episodio di intimidazione ha colpito di nuovo il deputato salentino Claudio Stefanazzi, rappresentante del Partito Democratico. Nello specifico, l’ultima intimidazione ha avuto un’importante ricaduta sulla sua sfera privata, colpendo la moglie attraverso una lettera anonima recapitata casa. Questo è il terzo episodio di minaccia subito da Stefanazzi nel giro di un anno, evidenziando un’escalation preoccupante.
Lo stesso deputato ha reso noto il fatto tramite una dichiarazione, sottolineando che ha presentato denuncia formale. Attualmente, le indagini sono in corso e sono state affidate alla DICO di Lecce, che ha avviato le necessarie verifiche.
Le intimidazioni precedenti risalgono al 2024: la prima, ricevuta a giugno, conteneva un proiettile e menzionava anche l’ex assessore Alessandro Dellinoci. La seconda, arrivata poco prima di Natale, includeva minacce e diffamazioni, con riferimenti a fatti specifici del comune di Melissano, su cui Stefanazzi aveva presentato un’interrogazione parlamentare.
Secondo il 15º rapporto “Amministratori sotto tiro” presentato a Roma all’inizio di luglio, la Puglia è tra le regioni più colpite da questi crimini, con un allarmante bilancio di 41 episodi di intimidazione nel solo 2024. Questo numero colloca la Puglia tra le aree più problematiche, dopo Sicilia e Calabria, e dimostra come oltre il 62% dei comuni pugliesi sia stato interessato da minacce nel corso degli ultimi 15 anni.
A fronte di questa situazione allarmante, si sono espresse molte voci di solidarietà, compresi importanti rappresentanti istituzionali come il presidente della provincia di Lecce, Stefano Minerva, il presidente del Consiglio della Regione Puglia, Loredana Capone, e il sindaco di Lecce, Adriana Polibortone.
L’episodio rappresenta non solo una minaccia personale per Stefanazzi, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza degli amministratori locali e sull’atmosfera di intimidazione che può minacciare la democrazia e la libertà di espressione. La comunità è chiamata a rimanere vigile e solidale, per garantire che tali comportamenti non trovino spazio nel dialogo politico.