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Decarbonizzazione dell’Ex ILVA di Taranto: Un’Analisi della Proposta del Comitato Tecnico
Entro venerdì, il comitato tecnico formalizzerà un documento cruciale per definire il fabbisogno energetico dell’ex ILVA di Taranto e le possibili modalità di approvvigionamento. Questa iniziativa si inserisce nell’accordo interistituzionale teso alla piena decarbonizzazione della fabbrica, esplorando due percorsi alternativi di riconversione.
Uno degli aspetti chiave da esaminare è la proposta di alterare la logistica portuale riguardante l’attracco della nave rigassificatrice. Questa nave, suggerita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), è pensata per rifornire i forni elettrici e gli impianti del DRA presso l’ex SILVA. Tuttavia, la realizzazione di questo progetto presenta sfide significative, tra cui il dragaggio dei fondali marini.
Attualmente, uno studio ha rivelato che i fondali nell’area della diga foranea presentano una profondità insufficiente, variando tra i 9 e gli 11 metri, mentre sono necessari almeno 12,5 metri per un approdo sicuro. La proposta di una nave nella zona della diga foranea, avanzata dall’autorità portuale, è percorribile soltanto in presenza di condizioni specifiche che garantiscano un fondale di almeno 14,5 metri.
Inizialmente, si considerava l’ipotesi di posizionare la nave a 12 miglia dalla costa, ma questa possibilità è stata successivamente valutata come infattibile. Pertanto, l’unica alternativa rimasta sembra essere un attracco in porto. Tuttavia, il Comune di Taranto manifesta delle riserve in merito, esprimendo preoccupazione per l’impatto ambientale e per le potenziali implicazioni sulla sicurezza locale.
In sintesi, la discussione in corso evidenzia le complessità legate alla transizione energetica nell’area dell’ex ILVA, rendendo evidente che eventuali soluzioni richiederanno un attento bilanciamento tra innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale. Aspetti che dovranno essere considerati nel documento che verrà reso ufficiale dal comitato tecnico nei prossimi giorni.