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Le trattative per la decarbonizzazione a Taranto: un quadro complesso
Nel recente incontro riguardante la decarbonizzazione della fabbrica di Taranto, le posizioni del Comune, del governo e dei sindacati si sono dimostrate ancora distanti, nonostante le trattative siano in corso. A partire dalla prossima settimana, si prevede una nuova gara d’appalto, essenziale per determinare il futuro della produzione industriale nella zona.
Un punto cruciale del dibattito è l’utilizzo di forni elettrici alimentati a gas proveniente da una nave rigassificatrice, una soluzione contro la quale una parte della comunità di Taranto si sta opponendo. È stata rimandata a un incontro previsto per il 12 agosto la decisione sulla localizzazione del polo del DRI, permettendo agli enti locali di esprimere le proprie opinioni in merito.
Un tema centrale è rappresentato dalla responsabilità manifestata dai sindacati, che sottolineano l’importanza di garantire l’occupazione e la necessità di installare impianti adeguati per mantenere i posti di lavoro. Tuttavia, si è espresso scetticismo sulla possibilità che l’incontro del 12 possa portare a risultati significativi, mettendo in evidenza che le attuali modalità operative non sono sostenibili senza una adeguata ristrutturazione.
In questo contesto, il messaggio è chiaro: Taranto non deve più essere vista come una “città terra di sacrificio”. La comunità ha già sopportato troppi oneri e decisioni imposte dall’alto e richiede ora un contributo responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti, affinché si possa trovare una soluzione equilibrata e sostenibile per il futuro industriale della città.