03 AGOSTO 2025 BRINDISI USCITA DAL CARBONE NEL 2038



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Brindisi e la Centrale a Carbone di Cerano: Un Futuro Energetico sotto Discussione

Nel recente video intitolato “03 AGOSTO 2025 BRINDISI USCITA DAL CARBONE NEL 2038”, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha presentato un ordine del giorno accolto dal governo che invita a rivedere le attuali scadenze di decarbonizzazione delle centrali a carbone italiane. In particolare, Calenda propone di mantenere operative le centrali fino al 2038, contrariamente al piano previsto che stabilisce il completamento del “phase out” entro il 2025.

Secondo Calenda, questa estensione è fondamentale per garantire al sistema industriale italiano un accesso a energia a prezzi competitivi, mentre si avvia il passaggio al nucleare di nuova generazione. I tredici anni che intercorrono tra ora e il 2038 sarebbero quindi cruciali per consolidare un contesto energetico sostenibile e sicuro.

Tuttavia, questa proposta ha incontrato critiche significative, in particolare da parte del Partito Democratico di Brindisi e dei suoi esponenti locali, nonché dal Movimento 5 Stelle, che hanno bocciato con forza l’ordine del giorno. Ex sindaci e membri dell’opposizione hanno già annunciato mozioni per esprimere il loro dissenso.

L’onorevole Mauro Dattis, firmatario dell’ordine del giorno, ha difeso la sua posizione, sostenendo che la sua firma rappresenta uno sforzo per garantire la sicurezza energetica del paese. Ha anche sottolineato il progresso verso la decarbonizzazione, frutto di iniziative parlamentari, e ha affermato l’importanza di investimenti alternativi al carbone, ora attivi sotto il Ministero delle Imprese.

Questo dibattito evidenzia le sfide che l’Italia affronta nella transizione energetica e il delicato equilibrio tra esigenze industriali, sostenibilità ambientale e opportunità politiche. Il futuro della centrale di Cerano e del panorama energetico nazionale rimane incerto, mentre le parti coinvolte cercano una via d’uscita che soddisfi le diverse esigenze e preoccupazioni.

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